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La catena velenosa

Immagine del redattore: Marco CarioneMarco Carione

da A. Farioli

Un giorno, il direttore generale di una società vede arrivare in ritardo il responsabile amministrativo e si rivolge a lui con tono sarcastico dicendogli: «…puntuale oggi eh?»

Il responsabile abbozza un sorriso e tace, ma interiormente va su tutte le furie e incomincia a pensare: “io sono una persona precisa e puntuale e in due anni sarò arrivato in ritardo due volte. Come si permette di parlarmi in quel modo?”. Raggiunge quindi a passo spedito il suo ufficio dove lavora insieme ad altre quattro persone. Appena entrato si rivolge a un impiegato in modo brusco e gli chiede: «Allora? Non è ancora pronto il resoconto che ti ho chiesto?».

L’impiegato guarda stupito e tace ma dentro inizia a rimuginare: “Ma come? Ieri mi ha detto che potevo continuare a lavorare alla stesura del resoconto con tranquillità fino alla prossima settimana e oggi mi sta con il fiato sul collo?” Rimane nervoso tutto il giorno e quando finisce di lavorare salta subito in macchina e sfreccia via dal parcheggio con una sonora sgommata. Qualche minuto più tardi è sull'autostrada dove supera tutti a 200 km all'ora, fino a quando non deve rallentare improvvisamente per la presenza di una Panda viola che sta superando un camion carico di maiali. Frena, suona, lampeggia, ma deve rassegnarsi ad attendere che la Panda termini il suo difficoltoso e lento sorpasso. «Dannazione, spostati!», ringhia al guidatore della piccola macchina viola mentre riesce finalmente a superarla.

Il conducente della Panda rimane come paralizzato dalla tensione. La macchina di grossa cilindrata è già scomparsa all'orizzonte quando lui, arrabbiato e con i nervi a fior di pelle, sbotta: «Dovrebbero togliere la patente a tutti quelli come te! È per colpo di questi cretini che accadono gli incidenti!». Dopo pochi minuti, esce dall'autostrada e arriva a casa. Va in cucina, guarda con occhio furioso la moglie e, senza quasi averla salutata, chiede: «Non è ancora pronta la cena? Lo sai che devo uscire stasera!». La moglie non dice nulla, ma tra sé e sé pensa nervosamente: “Ma come sarebbe a dire? Dovrebbe sapere che sono appena tornata e sto preparando la cena in fretta e furia… e lui lo vede! Dovrebbe darmi una mano invece che lamentarsi sempre!”. Più tardi il padre è a tavola con i suoi due bambini mentre la madre si appresta a servire l’arrosto. Improvvisamente cada la saliera e lei, ancora nervosa, si arrabbia con la figlia: «Guarda cosa hai fatto! Sei sempre distratta!». La figlia guarda la madre sorpresa e senza dire una parola, ma dentro di lei cresce la rabbia per l’ingiustizia. Lei, la saliera non l’ha nemmeno sfiorata. Non parlerà per tutto il resto della cena. Quando ha finito si allontana furtivamente dalla cucina. Vede in salotto uno dei fumetti preferiti da suo fratello, lo prende e si chiude a chiave nella sua stanza. Cinque minuti dopo il fratello si accorge del “furto” e, indispettito, inizia a bussare alla porta: «Restituiscimi il giornale, è mio e tu lo hai preso!». La sorella si limita a sogghignare e non risponde.

Da una stanza all'altra

il padre grida al figlio che finirà per rompere la porta e che deve immediatamente andare a finire i compiti. “Siamo alle solite”, pensa lui mentre la rabbia cresce: “papà è sempre dalla sua parte…”

Il giorno dopo potrà sfogare la sua rabbia sul paffuto Cristian, oppure prendere in giro Maurizia che porta gli stessi vestiti di 10 anni fa! “Questa classe è davvero tremenda!”, pensa la maestra mentre torna a casa esausta e, molto irritata, si rivolge con tono brusco al marito.

… e se suo marito fosse il direttore generale da cui siamo partiti? La catena velenosa della violenza si sarebbe completata!

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Marco Carione Psicologo Psicoterapeuta Mirandola e Modena

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