"Ci sono due errori intorno all'errore, l'uno di sovra-stimarlo, l'altro di sotto-stimarlo. L'errore in rapporto a un sistema irrigidito nelle sue certezze o nelle sue verità è motore della vita, fonte di scoperte e innovazioni... porta al mistero dell'inatteso.
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Dal punto di vista scolastico, l'errore è sovrastimato poiché è considerato come una mancanza, mentre l'errore è un'informazione, (...), utile per l'insegnante e in seguito per l'insegnato.
Si può fare buon uso degli errori per comprenderne le cause, in modo da curare secondo la buona medicina ippocratica non tanto i sintomi quanto appunto le cause, mentre la punizione considera solo il sintomo.
Il riconoscimento dell'errore permette di superarlo. Bisognerebbe considerare l'errore dell'allievo con attenzione e benevolenza affinché ne comprenda le cause, il che significa, (...), PASSARE DA UNA PEDAGOGIA CHE INTIMIDISCE A UNA PEDAGOGIA CHE STIMOLA.
E. Morin, inseganare a vivere, manifesto per cambiare l'educazione, Raffaello Cortina, 2015. p.68-70
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